30
Mag

Criptovalute, negli ultimi 2 anni il mercato degli exchange è cambiato completamente

Negli ultimi due anni, la composizione dei principali exchange di criptovalute è cambiata radicalmente, così come i volumi scambiati. Basti considerare che nell’agosto 2016 Coinmarketcap segnalava come il miglior exchange fosse Okcoin.cn, con un volume di trading di 24 ore pari a 440 milioni di dollari. Oggi è invece al 188 ° posto, con un volume di trading di soli 17 mila dollari. All’epoca, come ora, c’è però una cosa che non è cambiata: BTC e LTC erano e sono le coppie più scambiate.

Il secondo nella lista per il volume degli scambi nel 2016 era Btctrade, con un volume di trading in 24 ore pari a 218 milioni di dollari. Oggi è invece al 54 ° posto, con un volume di soli 23 milioni di dollari. All’epoca le sue valute di principale riferimento erano BTC e… Ybcoin, una moneta cinese scomparsa nel 2017. Oggi, le coppie migliori di Btctrade sono invece BCH e ETH.

Di tutti i primi 10 exchange del 2016, solo due exchange rimangono ancora in principale attività, Huobi e Kraken. Huobi occupava il terzo posto e oggi si trova al quarto posto, nonostante il suo volume di trading in 24 ore sia passato da 165 milioni di dollari a 1,3 miliardi di dollari, quale principale conseguenza dell’aumento di valore che le risorse digitali come bitcoin hanno goduto in questo periodo.

Ecco la lista dei primi dieci exchange di criptovaluta due anni fa, e quella di oggi:

  1. Okcoin.cn (ora 188 ° posto). Oggi: Bitmex
  2. Btctrade (ora 54 ° posto). Oggi: Okex
  3. Huobi (ora 4 ° posto). Oggi: Binance
  4. CHBTC (ora scomparso). Oggi: Huobi
  5. BTCC (ora 38 °posto). Oggi: Bitfinex
  6. Poloniex (ora 29 ° posto). Oggi: Upbit
  7. BTC100 (ora scomparso). Oggi: Bithumb
  8. Btcbox (ora 25 ° posto). Oggi: Hitbtc
  9. Itbit (ora 39 ° posto). Oggi: GDAX
  10. Kraken. Oggi: Kraken

Insomma, anche se molte persone puntano alle criptovalute come asset di pronta scomparsa nel breve termine, in realtà ad essere scomparsi sono soprattutto gli exchange: dando uno sguardo agli operatori dominanti nel settore delle criptovalute nel 2016, infatti, emerge come ben poche imprese riescano a vivere a lungo. Il tasso di abbandono per gli exchange supera insomma anche quello delle stesse monete.

Ad ogni modo, nel 2016 Coinmarketcap quotava 105 exchange, contro i 213 di oggi. Tuttavia, solo il 60% degli exchange quotati aveva allora un volume di trading di oltre 10.000 dollari al giorno. Anche tenendo conto dell’inflazione, il 90% degli exchange odierni ha una parvenza di volume ben più rispettabile.

Infine, ricordiamo come tra le criptovalute che rappresentavano il volume di trading più elevato nel 2016, ci fossero Maidsafe, Nxt, Dogecoin e persino DAO. Oggi, la maggior parte delle persone concorda sul fatto che i primi 10 exchange sono migliorati, e che perfino le migliori criptovalute, al di fuori del bitcoin, siano effettivamente migliorate in termini di qualità. Un ultimo indicatore di quanto il paesaggio è cambiato in due anni deriva dal volume totale degli exchange: ad agosto 2016, le prime 10 borse di criptovalute hanno visto poco più di 1 miliardo di volume di trading nelle proprie strutture, in un giorno. Oggi questa cifra è pari a 10,6 miliardi di dollari.

Sarà interessante vedere, tra due anni, quanti dei migliori exchange del 2018 saranno ancora in piedi…

Share this

Leave a Comment