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Mag

Nuovi segnali di apertura del Nasdaq alle criptovalute

Continuano a sovrapporsi gli importanti segnali di apertura del Nasdaq nei confronti delle criptovalute. Adena Friedman, amministratore delegato della Borsa, si è infatti detta piuttosto ottimista sul futuro di questa asset class, sebbene abbia poi rammentato come sia difficile cercare di comprendere quale moneta riuscirà a garantirsi un’attesa adozione di massa.

Parlando ai microfoni della CNN, Friedman ha detto che la criptovaluta sembra essere “il prossimo passo nel futuro delle monete”, perché “un meccanismo di pagamento globalizzato” è una scelta naturale per l’economia digitale transfrontaliera.

Come si evolve e quale delle criptovalute può essere o non essere quella che alla fine verrà abbracciata dalla massa è ancora troppo presto per dirlo. Ma penso che l’idea di un meccanismo di pagamento più globalizzato, che sia più efficiente di quello che abbiamo oggi, permetta un miglior trasferimento di denaro tra i Paesi e certamente supporti l’economia digitale

ha dichiarato Friedman, che ha poi rammentato come in passato Nasdaq abbia già esplorato il lancio di un prodotto bitcoin per i futures, progettato per funzionare come un investimento a lungo termine. Ha altresì espresso ottimismo sull’apertura di una piattaforma di scambio di criptovaluta, ma solo una volta che il mercato sarà più maturo.

Sempre nella stessa intervista Friedman ha poi lodato la tecnologia blockchain, spiegando però di non attendersi che tale innovazione possa trasformare il sistema finanziario in breve tempo. La rivoluzione avverrà invece gradualmente, e prima riguarderà i mercati caratterizzati da una minore regolamentazione o da alti livelli di inefficienza.

I primi usi della blockchain saranno nei mercati meno regolamentati, mercati meno efficienti, mercati più personalizzati. È qui che verrà provata, verrà analizzato come funziona, come dimostrerà l’efficienza, e così via. (…) I governi inizieranno ad abbracciarla? O la terranno ancora fuori dalla loro supervisione? Questa è la vera domanda a cui deve ancora essere data risposta

ha poi concluso Friedman.

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