Bybit sull’orlo del collasso: oltre 4 miliardi di dollari in prelievi dopo l’attacco hacker

L’exchange di criptovalute Bybit affronta una crisi dopo un attacco hacker che ha causato la perdita di 1,5 miliardi di dollari, spingendo gli utenti a ritirare fondi e rivedere le misure di sicurezza.

L’exchange di criptovalute Bybit ha vissuto nell’ultima settimana un grave episodio di crisi, caratterizzato da un’incredibile emorragia di liquidità. Gli utenti si sono precipitati a ritirare i propri fondi in risposta a un attacco informatico che ha provocato la perdita di circa 1,5 miliardi di dollari. Questo evento ha visto il coinvolgimento del gruppo hacker Lazarus, ritenuto legato alla Corea del Nord. La situazione ha destato grande preoccupazione nel mondo delle criptovalute, evidenziando una vulnerabilità significativa e sottolineando la necessità di rivedere le misure di sicurezza adottate dalle piattaforme di scambio.

L’impatto devastante dell’attacco sulla liquidità di Bybit

Dopo l’attacco, il valore totale delle criptovalute detenute nei portafogli di Bybit ha subito una profonda contrazione, passando da 16,9 miliardi a soli 11,2 miliardi di dollari. Questo rappresenta un crollo netto di oltre il 33%. Gli utenti, spinti dalla paura di non recuperare i propri fondi, hanno avviato un’ondata di prelievi, creando una situazione di panico tra gli investitori. All’interno di questo contesto si stima che oltre 3 miliardi di dollari in USDT siano rimasti bloccati in un wallet Safe, che per motivi di sicurezza aveva temporaneamente limitato l’accesso ad alcune funzioni.

Questa condizione ha costretto Bybit a rivedere rapidamente le proprie strategie per garantire la liquidità necessaria a gestire le crescenti richieste di prelievo. Nonostante il crollo, la piattaforma sta lavorando per ridurre il rischio di una crisi totale, intervenendo in modo deciso per rassicurare gli utenti e mantenere il funzionamento del servizio.

Le misure adottate da Bybit per affrontare la crisi

Di fronte a questa emergenza, Ben Zhou, CEO di Bybit, ha attivato una serie di misure straordinarie per affrontare l’emergenza. È stata convocata una riunione d’urgenza con i team interni al fine di gestire efficacemente il flusso di richieste di prelievo. Zhou ha enfatizzato l’importanza di mantenere una comunicazione chiara e aperta con i clienti, assicurando la possibilità di ritirare i fondi senza complicazioni. Nelle prime ore dopo l’incidente, la piattaforma ha registrato un’imponente ondata di richieste, con voli di oltre 100.000 dollari in pochi minuti.

Per affrontare la crescente pressione, il team di Bybit ha iniziato a implementare nuove procedure, introducendo cambiamenti nei processi di verifica delle transazioni. Sono stati coinvolti esperti esterni per potenziare la sicurezza della piattaforma durante le operazioni di prelievo. Nonostante i timori iniziali, queste misure hanno consentito a Bybit di liquidare circa 3 miliardi di dollari in riserve di stablecoin, contribuendo a mitigare l’atmosfera di panico tra gli utenti e a ripristinare gradualmente un senso di stabilità.

Verso una maggiore sicurezza nel settore delle criptovalute

Dopo quanto accaduto, si stanno esplorando soluzioni a lungo termine per migliorare la sicurezza delle criptovalute nella piattaforma di Bybit e per evitare che episodi simili possano ripetersi. L’exchange ha avviato collaborazioni con enti governativi, in particolare le autorità di Singapore, e agenzie investigative come Chainalysis, per seguire le tracce dei fondi rubati e identificare le vulnerabilità strutturali. Una delle possibilità in discussione è la riattivazione della blockchain di Ethereum, un’idea innovativa per tentare di recuperare le risorse perse.

La necessità di ripensare il modello di custodialità è diventata una priorità. Dopo la grave violazione, Bybit sta esaminando sistemi alternativi a quelli attualmente in uso per migliorare la sicurezza rispetto al protocollo Safe, che ha mostrato notevoli debolezze durante l’attacco. Si sta valutando l’implementazione di portafogli con tecnologie avanzate, come multi-firma e auditi regolari, per offrire maggiori garanzie agli utenti.

Data l’importanza crescente della sicurezza in un settore così volatile, questa crisi potrebbe spingere altri exchange e piattaforme blockchain a investire in audit di sicurezza più rigorosi e nella formazione continua del personale, creando una rete di protezione più robusta per tutelare gli asset dei propri clienti. La sfida principale rimarrà quella di attuare queste misure senza compromettere l’efficienza operativa e l’esperienza utente.

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