Crollo del mercato crypto: dazi di Trump portano altcoin in profondo rosso

Il mercato delle criptovalute subisce un crollo drammatico a causa dei dazi di Trump, con Bitcoin e Ethereum in calo significativo, mentre i piccoli investitori affrontano un clima di incertezza.

Il mercato delle criptovalute ha vissuto un’improvvisa e drammatica flessione nelle ultime 24 ore, generata da fattori geopolitici che hanno scosso la fiducia degli investitori. Con Bitcoin che mostra una certa resistenza ma sotto la soglia dei 100.000 dollari e Ethereum che scivola verso i 2.100 USDT, l’attenzione è rivolta alle conseguenze economiche delle nuove politiche statunitensi. Le altcoin, da parte loro, hanno subito perdite significative e i piccoli investitori si trovano a fronteggiare un clima di incertezza.

La crisi scaturita dai dazi di Trump

Un fattore chiave dietro il crollo del mercato delle criptovalute è l’annuncio del presidente Donald Trump sull’introduzione di dazi significativi. Mentre il mondo finanziario cercava stabilità, la notizia di dazi del 25% sulle importazioni da Canada e Messico e del 10% sulle merci dalla Cina ha innescato una reazione a catena. Gli investitori, colpiti da un’immediata avversione al rischio, hanno visto Bitcoin scivolare al di sotto dei 100.000 dollari con un abbattimento di circa il 7% e Ethereum addirittura calare di circa il 20%, portandosi a un minimo di 2.098 USDT. Ripple ha addirittura registrato un ribasso del 22%. Questa flessione contribuisce non solo a un calo generalizzato nel valore delle criptovalute, ma riflette anche paure più ampie riguardanti le destabilizzazioni economiche globali.

Situazione attuale del mercato crypto

Un’analisi della top 20 delle criptovalute rivela un quadro allarmante. Attualmente, soltanto Solana e Bitcoin riescono a mantenere performance positive dall’inizio dell’anno, rispettivamente con un modesto incremento dello 0,30% e dello 0,10%. Polkadot, invece, è caduto nella trappola della volatilità, scivolando fuori dalla top 20 e registrando una perdita del 38,80%. I grafici mostrano chiaramente questo crollo, testimoniando l’impatto devastante che questi eventi hanno avuto sul valore di molte criptovalute. Gli investitori, inizialmente ottimisti, si trovano ora a dover affrontare una situazione di crisi.

Economia sotto pressione e tensioni geopolitiche

Le incertezze create dai dazi di Trump si ripercuotono anche sull’andamento economico globale. I mercati sono notoriamente sensibili a qualsiasi segnale di instabilità e le tensioni commerciali che ne derivano possono avere effetti a lungo termine sull’economia. Oltre a possibili shock nell’offerta, si prefigura anche un inasprimento dell’inflazione, con le banche centrali costrette a rivedere le loro politiche monetarie e a prendere in considerazione modifiche ai tassi di interesse. Questo clima non fa altro che accentuare la volatilità delle criptovalute, evidenziando l’importanza di monitorare anche gli sviluppi futuri, come l’ipotetica introduzione di dazi anche nei confronti dell’Europa.

Il colpo ai piccoli investitori

Gli ultimi eventi hanno sorpreso molti investitori, soprattutto quelli più piccoli e meno esperti. L’impatto di queste fluttuazioni sul mercato è stato amplificato dal fatto che i movimenti sono stati particolarmente intensi durante i fine settimana, quando molti traders retail non hanno avuto modo di reagire prontamente. Questo a dimostrazione che la crisi delle criptovalute è profondamente interconnessa con il resto dei mercati finanziari, segnando una mancanza di protezione per coloro che non si aspettavano un simile crollo. I futures su indici come S&P 500 e Nasdaq, che aprono solo in pre-contrattazione, potrebbero rappresentare ulteriori pressioni ribassiste.

Bitcoin rispetto alle altcoin: chi mostra resilienza?

In mezzo a questo caos, Bitcoin si conferma uno dei pochi asset che riescono a mantenere una certa stabilità. La sua perdita è stata limitata a un 8% dall’inizio di febbraio e il prezzo ha toccato un minimo a 91.202 USDT, nota significativa per il mercato. Questo scenario suggerisce la possibilità che Bitcoin possa formare una serie di minimi crescenti, un segnale che potrebbe indicare un’inversione del trend. Per gli analisti, è fondamentale monitorare da vicino questi sviluppi, poiché un’ulteriore rottura potrebbe portare a testare aree di supporto cruciali compresi i 86.500 – 87.500 USDT.

Situazione critica per le altcoin

Le altcoin continuano a subire le devastazioni più gravi, con perdite che vanno ben oltre il 40% dall’inizio dell’anno. Questo andamento mette in evidenza una volatilità soprattutto accentuata in confronto a Bitcoin, che ha dimostrato una tenuta maggiore in queste settimane conflittuali. Il confronto con le altcoin sottolinea non solo il rischio associato ma anche l’importanza di strategie di investimento più misurate, all’interno di un panorama che continua a mutare rapidamente.

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