Samsung ha annunciato l’intenzione di introdurre un wallet di criptovalute anche all’interno dei propri nuovi smartphone a basso costo, basato su un prototipo di Galaxy S10. Leggi tutto “Samsung introduce wallet per criptovalute anche in smartphone low cost”
Categoria: News Criptomonete
Prezzo Bitcoin: criptovaluta destinata a salire dopo i minimi del 2018?
I valori di Bitcoin stanno lentamente cominciando ad aumentare dopo che la settimana scorsa la criptovaluta ha raggiunto il punto più basso dell’anno. ?
Non è ancora noto, ma quel che abbiamo avuto modo di vedere nella prima parte della settimana è un buon segno di inversione. La criptovaluta è infatti scesa a circa $3.280 venerdì sera, prima di salire a circa $3.550 nella giornata di lunedì, secondo i dati elaborati dal sito CoinMarketCap.
Le recenti ondate di vendite della criptomoneta, e il picco profondo nel suo valore, sono stati attribuiti in parte ad un avvertimento del commissario della US Securities and Exchange Commission (SEC) Hester Peirce, impegnato per convincere gli altri membri dell’agenzia ad approvare fondi in bitcoin.
La notizia di un hard fork nella rete Bitcoin lo scorso mese ha altresì contribuito al massiccio calo dei prezzi, che hanno visto il token virtuale affondare di oltre l’80% dal picco di quasi 20.000 dollari registrato lo scorso dicembre.
Tuttavia, la tendenza al ribasso potrebbe finire, secondo il sito di notizie NewsBTC, secondo il quale il mercato potrebbe rimbalzare lentamente se i valori riusciranno a superare i $3.700.
Insomma, alcuni investitori ed esperti di Bitcoin continuano a rimanere rialzisti sul futuro della criptovaluta. La settimana scorsa Danny Scott, co-fondatore di CoinCorner, exchange criptovalutario con sede in Gran Bretagna, ha dichiarato al Daily Express che “se guardiamo alla breve storia decennale di Bitcoin, la criptovaluta ha subito molte fluttuazioni di prezzo – cosa che è ben possibile aspettarsi, visto che l’industria è ancora molto giovane”.
Stellar, buon rimbalzo nei prezzi di XLM
Dopo una tendenza ribassista che è stata etichettata come un vero e proprio bagno di sangue, il mercato delle criptovalute ha mostrato una positiva correzione rialzista che sembra avere forti prospettive di essere sostenibile nel tempo.
In particolare, Bitcoin, la più importante valuta digitale del mercato, è cresciuto del 5% nelle ultime ore, trascinando il resto delle altcoins in un trend positivo che ha contribuito a “rinfrescare” i mercati. Da questo trend rialzista, Stellar (XLM), la criptovaluta nota soprattutto per essere il principale concorrente dell’XRP di Ripple, ha avuto la migliore performance della Top 10 delle valute virtuali: il suo aumento del 7,43% nelle ultime 24 ore lo pone al posto d’onore, seguito da BSV con il 5,2% e Cardano (ADA) con il 4,25%.
Dal suo hard fork in poi, invece, Bitcoin Cash ha avuto un andamento disastroso, che l’ha portato a perdere una parte significativa della sua capitalizzazione. Tuttavia, Stellar è riuscita a rimanere relativamente stabile considerando le tendenze del mercato, diventando un serio concorrente per il quarto posto nella top 10 di Coinmarketcap.
Negli ultimi giorni, entrambe le criptovalute sono state in forte competizione, cambiando posizioni in maniera vicendevole, poiché ognuna di esse ha conquistato il 4° posto. Al momento, Stellar ha una capitalizzazione totale di $3,233,765,488 mentre Bitcoin Cash ABC raggiunge solo $3,227,807,693.
Ad ogni modo, appare evidente come la differenza sia ancora troppo ridotta per poter stabilire un trend consolidato; tuttavia, se il cattivo andamento di Bitcoin Cash e la stabilità di Stellar dovessero continuare, è possibile che in futuro il divario si allarghi (come è successo con Ethereum e XRP).
È anche importante notare che Bitcoin SV (l’altcoin nato dopo la forchetta di Bitcoin Cash) ha un market cap di $1.799.559.936. Si tratta di una cifra molto più piccola rispetto all’altcoin che gli ha dato vita. Con l’introduzione di Bitcoin SV, tale criptovaluta è diventata la nona per capitalizzazione globale del mercato, spodestando Cardano (ADA) dalla sua posizione con un apprezzabile gap tra i due token.
Ripple mette nel mirino Ethereum per diventare la seconda criptovaluta
Ripple (XRP), la terza criptovaluta più grande del mondo in termini di capitalizzazione, ha posto a segno un impressionante rally che ha permesso alla valuta di effettuare una rapida incursione sul podio d’argento del mercato criptovalutario, sfrattando momentaneamente ether (ETH) dalla classifica sul valore di mercato.ù
Il rally, come riportato da CCN, ha visto il prezzo di Ripple crescere di un sorprendente 14% in un solo giorno, proprio mentre il bitcoin (BTC) veniva scambiato lateralmente, e nessun’altra criptovaluta tra le più note e principali cresceva più del 4%. In effetti, il rendimento di XRP è stato triplo di quello di Metaverse ETP, il cui guadagno del 4% è stato il secondo miglior rendimento tra le 50 criptovalute principali. In seguito alla ripresa, il valore circolante dell’XRP ha superato brevemente il valore circolante di ether e, secondo i dati di CoinMarketCap, Ripple avrebbe assunto la corona d’argento poco dopo la prima mattina, rivendicando per qualche ora il suo secondo posto, prima di essere nuovamente superato da ether.
In realtà, però, gli analisti sono piuttosto scettici nel cercare di comprendere quali possano essere state le motivazioni che hanno condotto alla rapida crescita di Ripple a cui abbiamo assistito ieri, e certamente tra le cause non possono esserci i pur notevoli progressi effettuati dalla startup nel promuovere l’adozione dei suoi prodotti blockchain, come xRapid.
In ogni caso, non è la prima volta quest’anno che Ripple è riuscito a superare ether nella sua corsa a diventare il principale rivale di bitcoin. In diverse occasioni, XRP ha visto un inaspettato aumento dei prezzi che non è correlato al resto del mercato, consentendo al token di raggiungere il podio d’argento, anche se in breve tempo. A settembre, ad esempio, Ripple è aumentato incredibilmente del 64% in una singola sessione di trading giornaliero, raggiungendo alla fine un picco superiore ai 30 miliardi di dollari dopo essere stato pari a soli 11 miliardi di dollari appena due settimane prima.
Tuttavia, in ciascuna di queste precedenti occasioni, il rally XRP ha rapidamente esaurito la propria spinta, e l’asset si è dimostrato incapace di consolidare la sua posizione di argento per l’oro di bitcoin. Anche queta volta, ether ha poi sorpassato il proprio rivale, tanto che attualmente Ethereum ha una capitalizzazione di mercato di 21,9 miliardi di dollari, dandogli un vantaggio di oltre 700 milioni di dollari sulla valutazione di 21,2 miliardi di dollari di Ripple. Le posizioni rimarranno ancora così?
India, per Nasscom le criptovalute sono “illegali”
Il presidente dell’influente organismo industriale indiano Nasscom ha dichiarato che le criptovalute sono illegali, almeno dal punto di vista dell’associazione. In una settimana in cui le autorità indiane hanno arrestato i cofondatori di un principale exchange di criptovaluta per il funzionamento di un ATM bitcoin, il presidente della National Association of Software and Services Companies (Nasscom) Debjani Ghosh è sembrato intervenire in maniera molto polemica, sostenendo che è ” chiaro che le criptovalute siano illegali”.
L’associazione di categoria, il cui mandato include la salvaguardia delle startup tecnologiche in India contro ostacoli normativi e legali, ha poi ricordato che l’attuale quadro normativo non riconosca il Bitcoin come metodo di pagamento legale o come strumento finanziario in India, ma – aggiungiamo – è anche importante notare come questa asset class non sia stata dichiarata “illegale”, come invece il numero 1 dell’associazione sembra ritenere.
Questa ambiguità di approccio ha attirato diverse petizioni indirizzate verso Corte Suprema, al fine di ottenere una risposta chiara da parte della più alta Corte del Paese ma… con scarso successo. La banca centrale indiana, la Reserve Bank of India (RBI), ha intanto continuato ad applicare una politica restrittiva che impedisce alle banche di fornire servizi al settore della criptovaluta.
Parlando poi della situazione in corso, con le autorità indiane che hanno arrestato il co-fondatore di Unocoin, uno dei più grandi e meglio finanziati exchange criptovalutari del Paese, il presidente ha affermato che Nasscom deve ancora approfondire i dettagli del caso. In modo puntuale, ha poi ricordato come la genesi di questo problema, tuttavia, sta nel fallimento della politica, incapace “di tenere il passo con i rapidi cambiamenti tecnologici”.
Nonostante la contestazione della legalità delle criptovalute, Nasscom ha investito notevolmente nello sviluppo della tecnologia blockchain con un gruppo di interesse speciale stabilito nella capitale New Delihi, l’anno scorso. Nel mese di febbraio, l’influente organizzazione ha collaborato con il canadese Blockchain Research Institute, con l’obiettivo di inaugurare l’economia digitale con la tecnologia decentralizzata come motore principale.
Elon Musk vuole entrare nel mono delle criptovalute
Nel fine settimana gli analisti si sono accordi che Elon Musk ha assunto la decisione di entrare nel mondo della criptovaluta con la propria startup, The Boring Company, che ora accetta Bitcoin, Bitcoin Cash, Ethereum e Litecoin.
The Boring Company
Qualche tempo fa, a metà del 2016, Elon Musk rivelava la propria intenzione di portare la sua ultima idea infrastrutturale alla realtà. L’imprenditore, già amministratore delegato di SpaceX e Tesla, svelava così la sua Boring Company, un’iniziativa commerciale che si concentra sulla ricerca di modi per ridurre i costi di realizzazione di tunnel, con l’intenzione di alleviare il sovraffollamento del traffico su strade e autostrade.
Boring Company fu così fondata nel 2016 ed è attualmente impegnata nella propria missione di lavorare alacremente per poter eliminare gli ingorghi stradali costruendo una rete di tunnel sotterranei che hanno lo scopo di facilitare un nuovo modo di spostarsi rapidamente da un luogo all’altro. Con la costruzione del primo tunnel di prova a Los Angeles, Elon ha deciso di commercializzare una linea di prodotti unici che include cappelli e l’ormai noto lanciafiamme.
Criptovalute, una febbre che inizia a diminuire (dice la Banca centrale russa)
Il responsabile della Banca centrale russa, Elvira Nabiullina, ritiene che “la febbre da criptovaluta” stia cominciando a diminuire. Nabiullina, mentre parlava al forum Finnopolis dell’innovazione finanziaria tenutosi nella città russa meridionale di Sochi, ha detto di ritenere che le criptovalute e la blockchain finiranno con l’essere gestite e considerato in modo più razionale.
“Fortunatamente, la febbre delle criptovalute ha cominciato a diminuire. Tecnologie come la blockchain hanno suscitato grande entusiasmo, ma ora, per quanto possiamo vedere, l’approccio nei loro confronti è più sobrio” – ha affermato il responsabile.
Il numero 1 della Banca centrale ha anche notato che gli imprenditori stanno ora cercando dei nuovi modi per implementare la blokchain nella propria attività. Per esempio, Nabiullina ha citato esplicitamente le Initial Coin Offerings (ICO), considerandole “un metodo perfetto per raccogliere fondi”. Tuttavia, ha aggiunto che il metodo di raccolta fondi è contemporaneamente poco protetto dalle frodi.
Come conclusione, Nabiullina ha anche osservato che le tecnologie finanziarie digitali hanno finalmente ottenuto un’adozione di massa, spiegando che “la finanza digitale non è più il mondo del consumatore avanzato. È il mondo del consumatore di massa”.
Nabiullina è nota per il suo approccio molto prudente sulle valute crittografiche e sulle tecnologie che le stanno dietro. Già nel 2017, ha paragonato l’interesse internazionale per le valute crittografiche alla “febbre dell’oro”. Quest’anno, Nabiullina ha chiamato le monete virtuali dei “surrogati di denaro”, affermando che non sarebbero stati presenti nelle Borse russe. Inoltre, ha detto che la banca centrale era “categoricamente contraria” alla regolamentazione della criptovaluta.
Nonostante la posizione conservatrice assunta dalla banca centrale, le maggiori banche russe sarebbero interessate a lavorare con attività criptovalutarie. Secondo fonti locali i rappresentanti delle banche russe avrebbero persino organizzato una tavola rotonda privata per valutare in che modo opera la legislazione relativa alla criptovaluta in Giappone, Lussemburgo e Singapore, e come poterla adattare all’ecosistema russo.
Il governo cinese nomina EOS come migliore criptovaluta
Il governo cinese ha ancora una volta individuato EOS come criptovaluta più importante del mondo in una classifica che privilegia l’innovazione e le possibilità di applicazione rispetto alla capitalizzazione di mercato. Bitcoin, la più grande criptovaluta al mondo per capitalizzazione di mercato e volume di scambi, è invece in ultima posizione nella top ten di giugno.
Classifica del mercato delle criptovalute
Il Centro cinese per lo sviluppo dell’industria dell’informazione (CCID) ha pubblicato la terza edizione del suo indice di valutazione della tecnologia della blockchain, che raggruppa dozzine di criptovalute sulla base delle analisi di tecnologia, opportunità di applicazione e indice di innovazione.
Ebbene, a margine delle valutazioni, EOS è in cima alla lista per la seconda volta consecutiva, nonostante le preoccupazioni per il lancio della mainnet fallito a giugno. Le buone prestazioni di EOS probabilmente riflettono le sue soluzioni di scalabilità. Il protocollo proof-of-stake della piattaforma è in grado di elaborare un numero enorme di transazioni rispetto ai principali blockchain di Bitcoin ed Ethereum.
Come nella precedente edizione, in proposito, Ethereum è al secondo posto. NEO è stato scacciato dal podio dei primi tre in favore di Komodo, che non era riuscito a entrare nella top-15 a giugno:
- EOS
- Ethereum
- Komodo
- Nebulas
- NEO
- Stellar
- Lisk
- GXChain
- Steem
- Bitcoin
La prima versione del rapporto, pubblicata a maggio, aveva posizionato Ethereum come blockchain più promettente.
La risalita di Bitcoin
Sebbene Bitcoin non abbia ottenuto risultati particolarmente positivi nei primi due rapporti CCID, sta comunque guadagnando terreno sul mercato finanziario, rappresentando oggi oltre il 52% dell’intera capitalizzazione di mercato per le criptovalute, dopo aver toccato un massimo del 54,5% la scorsa settimana.
EOS ed Ethereum hanno visto i loro valori di mercato precipitare nello stesso periodo. La drammatica caduta di Ether, culminata con un minimo di 14 mesi della scorsa settimana, ha sollevato campanelli di allarme sulla salute delle prime offerte di monete (ICO), sulla scia degli importi dei fondi record dello scorso anno.
La crescente quota di mercato di Bitcoin significa essenzialmente che altri asset digitali finiranno con l’aumentare o diminuire il proprio peso di conseguenza.
5 cose da sapere sui movimenti di prezzo delle criptovalute
Vi siete sempre chiesti come interpretare correttamente i movimenti delle criptovalute? Ebbene, di seguito abbiamo riassunto cinque risposte a domande molto comuni, che vi consigliamo di leggere per avere un pronto chiarimento!
I prezzi delle criptovalute si muovono come quelli delle valute legali?
No, i movimenti di prezzo delle criptovalute non sono legati né alle valute legali né sono supportati da una commodity come l’oro o qualsiasi altro asset che abbia un valore sottostante. La più grande differenza tra i valori di criptovaluta e quelli di moneta legale è proprio che le valute legali sono sostenute da banche centrali e dichiarate come monete a corso legale. Il valore deriva in questo caso fondamentalmente dal fatto che un ente centrale ha dichiarato che la moneta abbia un determinato valore e due parti in una transazione ripongono la loro fiducia in tale valore.
Le criptovalute, d’altra parte, non sono controllate da governo o altra autorità centrale e la maggior parte degli operatori non le accetta come moneta a corso legale. Inoltre, le criptovalute hanno generalmente una quantità massima fissa e, pertanto, la svalutazione delle criptovalute mediante l’inflazione è in gran parte inesistente.
Detto ciò, è anche vero che entrambi i valori fiat e criptovaluta sono supportati da caratteristiche simili. Entrambi possono essere utilizzati come mezzo di scambio per acquistare prodotti e servizi, ed entrambi i metodi possono svolgere il ruolo di riserva di valore relativa.
Perché i prezzi delle criptovalute oscillano così tanto?
In buona parte, perché è ancora un mercato nascente. Il mercato delle criptovalute è ancora considerato “nuovo “e, al di là del termine “criptovaluta“, la maggior parte delle persone non ha ancora familiarità con l’intero sistema.
Inoltre, la liquidità esistente in questo mercato è abbastanza limitata se la si confronta con mercati più consolidati come quelli delle economie tradizionali, incluso il Forex. Per dirla in prospettiva, il valore totale di tutti i soldi nel mondo è superiore a $ 90 trilioni, mentre la capitalizzazione totale della criptovaluta si aggira attorno ai $ 250 miliardi, con una differenza del 36.000%.
Ancora, i volumi di trading giornalieri di criptovaluta sono intorno ai 14 miliardi di dollari, mentre nel Forex i movimenti giornalieri sono vicini ai 5 trilioni di dollari. Lo spread – la differenza tra il prezzo di acquisto e quello di vendita – sulle negoziazioni in valuta estera sarà di pochi centesimi al massimo, mentre gli spread sulle negoziazioni di criptovaluta possono arrivare a qualche dollaro.
Tutto ciò indica un mercato molto volatile, in cui i prezzi si muovono molto rapidamente. Si aggiunga quanto sopra anche la manipolazione dei prezzi, più diffusa nei mercati emergenti, e il ruolo degli exchange.
Quali sono le principali determinanti dei prezzi della criptovaluta?
L’offerta e la domanda sono anche in questo caso il fattore determinante più importante per i prezzi delle criptovalute. Se una criptovaluta ha un elevato numero di token con poca richiesta da trader e utenti, il valore della criptovaluta diminuirà. Viceversa, se l’offerta di una particolare criptovaluta è limitata e la domanda è alta, il valore della moneta aumenterà.
Anche i media o il sentiment pubblico hanno una grande influenza sul prezzo delle criptovalute. Se un token o una piattaforma ricevono pubblicità negativa, generalmente vedrete il prezzo di quella moneta fare un tuffo verso il basso. Di contro, se la stessa moneta dovesse ottenere un supporto di alto profilo e una buona copertura mediatica, il prezzo aumenterebbe quasi certamente.
Altri fattori che incidono molto sul prezzo includono il livello dell’utilità del token – ovvero, quanto è utile il token per aspetti non solo di investimento speculativo – e la bontà della piattaforma di blockchain.
Come sono cambiati i prezzi delle criptovalute negli ultimi 18 mesi?
Monitorare il prezzo di Bitcoin – la criptovaluta più importante e capitalizzata al mondo – ci fornisce una buona indicazione del mercato complessivo della criptovaluta negli ultimi 18 mesi. Bitcoin ha iniziato il 2017 a meno di $ 1.000 ed è sceso quando la Cina ha annunciato indagini sugli exchange di criptovaluta presenti nel Paese. A quel punto, il prezzo del Bitcoin è sceso a minimi di circa $ 775, mentre il capital cap globale di criptovaluta si è attestato intorno ai $ 15 miliardi.
Bitcoin ha poi recuperato leggermente oltre $ 1.000, ma a marzo 2017 è tornato a scendere sotto i $ 1.000 quando la SEC ha negato il via libera a un ETF Bitcoin. La capitalizzazione complessiva ha perso $ 5 miliardi in due giorni. Nell’aprile 2017, il Giappone ha dichiarato legale il Bitcoin, con un balzo del prezzo a oltre $ 1.000. La capitalizzazione totale della criptovaluta era pari a circa $ 26 miliardi.
Da aprile 2017 a luglio 2017, Bitcoin è salito costantemente vicino a $ 3,000, mentre la capitalizzazione complessiva ha superato i $ 100 miliardi. Tuttavia, a metà luglio 2017, il prezzo si è ridotto a meno di $ 2000 in pochi giorni, in occasione del fork Bitcoin / Bitcoin Cash. Tali effetti sono però stati di breve durata e, alla fine di agosto 2017, il Bitcoin ha recuperato quasi $ 5,000, con capitalizzazione complessiva della criptovaluta in grado di raggiungere quasi $ 170 miliardi.
Il 4 settembre dello stesso anno, poi, la Cina ha bandito le ICO. La mossa ha però causato molto meno correzioni di quanto ci si aspettasse. Bitcoin è sceso a circa $ 3,300 a metà settembre 2017 ma si è rapidamente ripreso e, alla fine di settembre 2017, ha raggiunto oltre $ 4000. La capitalizzazione di mercato delle criptovalute era appena al di sotto dei $ 150 miliardi.
Arriviamo quindi ai tempi più recenti. Da qui in poi il prezzo del Bitcoin ha davvero accelerato in maniera notevole. Alla fine di ottobre 2017 aveva superato la soglia dei $ 6.000 e ha terminato a novembre 2017 a poco meno di $ 10.000 per BTC. A metà dicembre 2017, ha raggiunto massimi di $ 20.000, ma ha chiuso l’anno a circa $ 15.000, con capitalizzazione di circa $ 235 miliardi.
Alla fine di gennaio 2018, il prezzo del Bitcoin era tornato a circa $ 10.000 e ha raggiunto i minimi di $ 6.000 nel febbraio 2018. Nel febbraio 2018, abbiamo visto Bitcoin tornare indietro di oltre $ 11.000 e la capitalizzazione complessiva del mercato si è ripresa a circa $ 500 miliardi – dopo aver raggiunto minimi di circa $ 300 miliardi all’inizio del mese.
Da allora, discussioni su una maggiore regolamentazione tra i vari mercati e altri ostacoli, come alcuni operatori di riferimento (Google e Facebook) che hanno bandito le pubblicità crittografiche, hanno fatto vistosamente oscillare il prezzo della criptovaluta, oggi tra i 6.000 e i 7.000 dollari.
Quanto sono accurate le previsioni dei prezzi di criptovaluta?
Poco. Come con i mercati tradizionali, non ci sono garanzie di previsione esatta di prezzo futuro per il mercato della criptovaluta. Coloro che hanno tentato di prevedere i prezzi per il 2018 – e oltre – rasentano l’estremo da entrambi i lati della scala: alcuni hanno previsto che Bitcoin infrangerà il milione di dollari, altri invece hanno detto che il progetto franerà.
Bitcoin, gli economisti ci dicono quando è meglio comprare
Gli economisti della Yale University sostengono di aver ideato una tecnica per predire il prezzo del Bitcoin in base al comportamento passato della criptovaluta. La criptovaluta – notoriamente piuttosto volatile – ha oscillato tra $ 6.000 e $ 9.000 negli ultimi mesi, con il suo valore attuale che si aggira intorno a $ 6.300. E’ un buon prezzo? O è un prezzo ancora troppo alto? Ebbene, adesso c’è un modello che cerca di comprendere meglio questi movimenti di mercato e tradurlo in indicazioni di acquisto. Ma come funziona?
Yukun Liu e Aleh Tsyvinski hanno analizzato sette anni di dati sui prezzi del Bitcoin per capire quali indicatori possano essere utilizzati per determinare il prezzo futuro della moneta. Gli economisti di Yale hanno studiato anche Ripple ed Ethereum per vedere se anche le altre criptovalute hanno seguito gli stessi schemi di prezzo del Bitcoin, desumendo alcune valutazioni particolarmente interessanti.
Nel dettaglio, le scoperte dei due ricercatori, pubblicate nel National Bureau of Economic Researh, hanno stabilito che Bitcoin e le altre criptovalute sono completamente diverse da azioni, valute e altre materie prime in termini di determinanti che possono influenzare i loro movimenti di mercato.
“Dimostriamo che i rendimenti delle criptovalute possono essere previsti da fattori specifici per i mercati delle valute virtuali”, spiega lo studio. “Specificamente, stabiliamo che esiste un forte effetto di slancio in serie temporali e che i fattori di attenzione degli investitori sono in grado di prevedere forti rendimenti di criptovaluta” – hanno aggiunto.
I due sostengono poi che si è riscontrato che questo effetto influenza fortemente la criptovaluta, stando a significare che se il Bitcoin sta funzionando bene, è probabile che continui a farlo, almeno nel breve periodo. Gli economisti hanno progettato una “strategia semplice” che gli investitori potrebbero seguire per trarre vantaggio da questa tendenza. Secondo la strategia, un investitore dovrebbe acquistare Bitcoin se il suo valore aumenta più del 20% nella settimana precedente. “Questa strategia genera rendimenti eccezionali”, ha detto Tsyvinski a Yale News.
Gli economisti hanno anche calcolato che c’è una probabilità dello 0,3% che il valore del Bitcoin scenda a zero e diventi inutile. Può sembrare una percentuale molto piccola, tuttavia è notevolmente maggiore rispetto alle valute tradizionali come l’euro (0,009% di probabilità) e il dollaro australiano (0,003% di probabilità).
La conclusione dello studio ha affrontato la questione di quanto un investitore tipico dovrebbe tenere in Bitcoin e in criptovalute, concludendo che dovrebbe investire tra l’1% e il 6%. “Certo, bisogna ricordare che, come con qualsiasi altro patrimonio, le performance passate non sono una garanzia di rendimenti futuri”, ha detto Tsyvinski. “Forse la criptovaluta cambierà completamente il suo comportamento, ma attualmente il mercato non pensa che lo farà” – ha dichiarato.