Malta è l’isola delle criptovalute: nuovi exchange si stanno trasferendo

In un contesto soleggiato e vacanziero, sembra proprio che a Malta non ci si possa riposare nemmeno un attimo. Dopo diversi annunci riguardanti gli exchange di criptovalute e le cripto-banche, ora giunge l’annuncio secondo cui ZB.com, uno degli exchange più importanti del mondo volume di scambi giornalieri, sta allestendo una propria sede in quella che sta divenendo l’isola delle criptovalute, o della blockchain.

ZB.com ha precisato che avvierà le sue operazioni in Europa con il lancio di un nuovo exchange a Malta. La compagnia, che è il quinto più grande operatore al mondo di criptovalute per valore commerciale, aprirà un ufficio a St Julian’s, un vivace centro commerciale nel cuore di Malta, seguendo dunque l’annuncio e le manifestazioni di interesse di altri leader come Binance, OKEx e DQR, che hanno anch’essi aperto uffici sull’isola.

Il segretario parlamentare per l’economia digitale e l’innovazione Silvio Schembri ha anche twittato la conferma di tale annuncio e ha dichiarato a CCN che questo è un altro anello della catena che Malta sta costruendo per consolidare la sua posizione di leader nell’ecosistema criptovalutario.

Inizialmente, la società dovrebbe avviare un exchange cripto-crittografico per poi alla fine cercare di offrire servizi di investimento fiat-to-crypto attraverso la sua nuova piattaforma. “Malta è forse la nazione più progressista e lungimirante del mondo in termini di DLT, crittografia e fintech, e siamo davvero entusiasti di far parte dell’Isola Blockchain. Siamo fiduciosi che saremo in grado di annunciare presto le nostre operazioni dal vivo”, ha detto il co-fondatore Jimmy Zhao.

Altri Paesi sembrano invece essere più titubanti nei confronti di questa tecnologia, evitando che la prpria regolamentazione possa favorire l’implementazione di criptovalute e blockchain. Tuttavia, questo non sembra essere il caso di Malta, dove il Virtual Financial Assets Act e altre due iniziative pro-cripto hanno veleggiato l’iter parlamentare.

Zhao ha dichiarato di essere stato recentemente invitato a Malta dai suoi partner locali e che si è incontrato con il governo maltese per discutere delle operazioni del settore, ritenendosi pienamente soddisfatto.

Line lancerà il proprio exchange criptovalutario tra pochi giorni

La giapponese Line si sta attrezzando per lanciare il proprio desk di exchange di criptovalute: un servizio che sarà reso gradualmente disponibile, e che è stato “ufficializzato” mediante un annuncio sul proprio sito web, con il quale la società ha dichiarato che la sua nuova impresa, denominata BITBOX, è prevista per il decollo tra pochi giorni e, comunque,  entro la fine del mese di luglio.

 

Ad ogni modo, sfortunatamente per loro, il servizio non sarà disponibile per gli utenti negli Stati Uniti e in Giappone, dove è stato inizialmente fondato il messenger. Ma ciò, in fondo, non sorprende, alla luce delle recenti repressioni normative nel Paese. In effetti, anche il principale exchange, Binance, ha deciso di spostare le sue operazioni fuori dal Giappone non molto tempo fa (anche se inizialmente ha negato che una simile mossa dovesse rendersi necessaria), dimostrando con i fatti quanto arduo sia il progresso normativo in questo frangente.

Stando a quanto è stato poi reso noto, BITBOX offrirà almeno 30 diverse criptovalute per lo scambio, e garantirà il supporto di 15 lingue. Ironia della sorte, il giapponese non sarà una di queste

“Line si sforza di creare e fornire servizi finanziari innovativi, unici, al fine di colmare la distanza tra persone e denaro”, ha scritto l’azienda sul proprio sito web, precisando poi che “BITBOX consente solo lo scambio di criptovalute e non accetta lo scambio tra moneta fiat e criptovaluta”

Rileviamo inoltre come l’annuncio non abbia rivelato quali saranno le valute disponibili, ma ha menzionato che Bitcoin (BTC), Ethereum (ETH), Bitcoin Cash (BCH) e Litecoin (LTC) saranno comunque sulla lista (ad ogni modo, non che nessuna di queste criptovalute potesse essere una sorpresa!).

Ora, sarà molto interessante vedere come l’azienda distribuirà il nuovo servizio ai suoi 700 milioni di utenti in tutto il mondo. Rimarrà inoltre da capire in che modo la società intende integrare il desk di exchange con il suo servizio di pagamento mobile Line Pay, che è già disponibile all’interno dell’app e vanta oltre 40 milioni di utenti registrati…

Bitcoin verso nuovo calo: attacco hacker a Coinrail manda in flop le criptovalute

Nelle ultime ore è stato riscontrato un forte calo del prezzo del Bitcoin e delle altre valute virtuali. Colpa – se così si può dire – del fatto che l’exchange di criptovalute sudcoreano Coinrail è stato violato durante lo scorso fine settimana, come confermato da un tweet della stessa società asiatica, che ha confermato l’attacco cibernetico, con conseguente crollo del 10% dei prezzi di Bitcoin nella giornata di domenica, ai minimi livelli da due mesi a questa parte.

La criptovaluta più nota e captalizzata al mondo ha così perso 500 dollari di valore in un’ora, scendendo su quota 6,627 dollari su Bitstamp a Lussemburgo, mentre la maggior parte delle altre valute digitali ha registrato perdite ingenti, più o meno significative rispetto a quelle di Bitcoin.

Con una nota sul proprio sito web Coinrail ha in seguito dichiarato che il suo sistema è stato colpito da una “cyber intrusion” domenica, causando una perdita per circa il 30% delle monete scambiate in Borsa. Non ha quantificato il valore, ma l’agenzia locale Yonhap ha stimato che circa 40 miliardi di monete digitali (per un ammontare di alcune decine di milioni di dollari) sarebbero state rubate.

Coinrail ha ancora dichiarato che il 70% delle riserve totali di monete e di token è stato messo al sicuro in un cold wallet (non connesso a Internet) e che due terzi delle criptovalute rubate sono state recuperate grazie a una collaborazione con altri exchange e con le società emittenti. Per il resto, tutto è ancora in alto mare, considerate le indagini dell’exchange e delle relative autorità.

Ricordiamo che la Corea del Sud è uno dei maggiori centri di scambio di criptovalute al mondo ed è anche sede di uno dei più attivi exchange di monete virtuali, Bithumb. Negli ultimi mesi ci sono stati alcuni furti dagli exchange di criptovaluta: Coincheck, in Giappone, a gennaio ha subito un attacco che è costato più di 500 milioni di dollari di moneta digitale. L’operatore ha iniziato a rimborsare i clienti a partire da marzo, ma deve ancora affrontare due class action.

Criptovalute, negli ultimi 2 anni il mercato degli exchange è cambiato completamente

Negli ultimi due anni, la composizione dei principali exchange di criptovalute è cambiata radicalmente, così come i volumi scambiati. Basti considerare che nell’agosto 2016 Coinmarketcap segnalava come il miglior exchange fosse Okcoin.cn, con un volume di trading di 24 ore pari a 440 milioni di dollari. Oggi è invece al 188 ° posto, con un volume di trading di soli 17 mila dollari. All’epoca, come ora, c’è però una cosa che non è cambiata: BTC e LTC erano e sono le coppie più scambiate.

Il secondo nella lista per il volume degli scambi nel 2016 era Btctrade, con un volume di trading in 24 ore pari a 218 milioni di dollari. Oggi è invece al 54 ° posto, con un volume di soli 23 milioni di dollari. All’epoca le sue valute di principale riferimento erano BTC e… Ybcoin, una moneta cinese scomparsa nel 2017. Oggi, le coppie migliori di Btctrade sono invece BCH e ETH.

Di tutti i primi 10 exchange del 2016, solo due exchange rimangono ancora in principale attività, Huobi e Kraken. Huobi occupava il terzo posto e oggi si trova al quarto posto, nonostante il suo volume di trading in 24 ore sia passato da 165 milioni di dollari a 1,3 miliardi di dollari, quale principale conseguenza dell’aumento di valore che le risorse digitali come bitcoin hanno goduto in questo periodo.

Ecco la lista dei primi dieci exchange di criptovaluta due anni fa, e quella di oggi:

  1. Okcoin.cn (ora 188 ° posto). Oggi: Bitmex
  2. Btctrade (ora 54 ° posto). Oggi: Okex
  3. Huobi (ora 4 ° posto). Oggi: Binance
  4. CHBTC (ora scomparso). Oggi: Huobi
  5. BTCC (ora 38 °posto). Oggi: Bitfinex
  6. Poloniex (ora 29 ° posto). Oggi: Upbit
  7. BTC100 (ora scomparso). Oggi: Bithumb
  8. Btcbox (ora 25 ° posto). Oggi: Hitbtc
  9. Itbit (ora 39 ° posto). Oggi: GDAX
  10. Kraken. Oggi: Kraken

Insomma, anche se molte persone puntano alle criptovalute come asset di pronta scomparsa nel breve termine, in realtà ad essere scomparsi sono soprattutto gli exchange: dando uno sguardo agli operatori dominanti nel settore delle criptovalute nel 2016, infatti, emerge come ben poche imprese riescano a vivere a lungo. Il tasso di abbandono per gli exchange supera insomma anche quello delle stesse monete.

Ad ogni modo, nel 2016 Coinmarketcap quotava 105 exchange, contro i 213 di oggi. Tuttavia, solo il 60% degli exchange quotati aveva allora un volume di trading di oltre 10.000 dollari al giorno. Anche tenendo conto dell’inflazione, il 90% degli exchange odierni ha una parvenza di volume ben più rispettabile.

Infine, ricordiamo come tra le criptovalute che rappresentavano il volume di trading più elevato nel 2016, ci fossero Maidsafe, Nxt, Dogecoin e persino DAO. Oggi, la maggior parte delle persone concorda sul fatto che i primi 10 exchange sono migliorati, e che perfino le migliori criptovalute, al di fuori del bitcoin, siano effettivamente migliorate in termini di qualità. Un ultimo indicatore di quanto il paesaggio è cambiato in due anni deriva dal volume totale degli exchange: ad agosto 2016, le prime 10 borse di criptovalute hanno visto poco più di 1 miliardo di volume di trading nelle proprie strutture, in un giorno. Oggi questa cifra è pari a 10,6 miliardi di dollari.

Sarà interessante vedere, tra due anni, quanti dei migliori exchange del 2018 saranno ancora in piedi…